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Mentre porto gli animali a bere

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“Poi un bambino si tiene aggrappato a un magnifico uccello color dell'aurora
Tra le sue ali grandi e pesanti c'era soltanto un cuore che batteva.
Gli pareva d'esser lui a portare l'uccello“
J.Bousquet -Tradotto dal silenzio-
 
 
Figlia  di una gigantessa la visione
il peso della luce che ne viene
-Uno per pollice i mirtilli del rosario
nove dita in sofferenza  blu il boato,
col silenzio fuori, svuotato dentro  me
il colore- Solo occhi disseminati
di sinestesie di fini anticipate i nostri tagli,
le combustioni,i buchi d'amore
- così violento il grande -
Dove siamo caduti questa volta
per non trovare gioia? Sono in torto i fiori?
 
Appena fa  una mattina Incerta
cammino al tempio -nella leggenda
di Gajaranya Kshetra di  Quanzhou-
E' là che mi appartengo, alle gamme di colori
trasfiguro nella mia proboscide a risucchiare Ofelia
per annaffiare le rose a Rilke poi volgermi 
a soffiare con le zanne sulle teste erose
impressionando  fontanelle nuove
l'inconfessabile piacere di pianori
messi a bagno  quando  vedevo crescere 
i miei seni sospesi fuori e tutta la verità
 
Sai: quando abitavo coi cavalli e  gli occhi scuri
li sentivo bere, la pelle raccoglieva tutta l'acqua
della terra  in un solo secchio, tanto  le bocche
si allattavano, mi svuotavo  al loro centro
sfidando la gravità il percorso al muso.
prendevamo forma nella  stessa cosa e
le narici sembravano fermarsi nel  godere
d'acqua,si contraeva la lingua nello sguardo
d'improvviso e tu sapevi che era colmo il ventre
assente da me stessa, amante .Dio quanto!senso aveva
quella sete senza  sorsi  Limite della mia forza,
a debolezza invento un linguaggio per parlarmi
della realtà: vissuta felicità fonte della mia felicità.
smembrata
restituisco amore come un'altra vita nella vita,
strappata dagli occhi delle immagini
mentre porto gli animali a bere

 

 

 

 Amina Narimi - 07/03/2013 11:40:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Ti abbraccio cara Cristina!

  Cristina Bizzarri - 05/03/2013 18:22:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Cosa aggiungere agli altri commenti? Che leggendoti mi svincolo dalle mie strettoie, dall’invidia, dalla paura, e mi dico che in fondo non è essere uomo o donna che
conta, è essere qui e sentire, come i fiori. O le froge del cavallo.





 Amina Narimi - 05/03/2013 00:15:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

@Ferdinando
leggendoti so che non sono in torto i fiori..
hai un modo Tu di "dirmi" le cose che porta lontano i petali che felici cadono. Grazie

@Vlad
una canapa leggera tra le labbra fino alle mani morbide, il corpo nel futuro e le ginocchia nel respiro,un soffio tra le orecchie e via...a prendere il tuo commento,a pelo...strappando ai polpacci quel sorriso che galoppa nel tuo dressage prezioso

 Nando - 04/03/2013 16:03:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

"Dove siamo caduti questa volta/per non trovare gioia? Sono in torto i fiori?", "mentre porto gli animali a bere".
Mai Amina, mai, si torna dalla tua lettura senza aver intravisto una luce, la luce che tu hai già visto per noi.

Grazie, Amina, sento di volertelo (posso e devo) dire.

 Vlad - 04/03/2013 14:00:00 [ leggi altri commenti di Vlad » ]

discutibile, senz’altro, la scelta della punteggiatura nella strofa conclusiva - quella da me preferita - nella parte che va da da "muso" in poi.
ma è discutibile anche qualsiasi opposizione a quella stessa scelta. perché è un piacere bere da quel secchio esattamente così. così com’è.

narimi, dalla leggenda persiana dei trenta uccelli del simurgh, a quella - sorrido - di Gajaranya Kshetra di Quanzhou. citazioni a parte, che impreziosiscono sempre i tuoi scritti, e non è mai facile (contrariamente a tanti inserimenti frutto di vanesie forzature: ma lì si parla di tavolino. e di clic clic), lo spazio in cui galoppano i versi è proprio un bel posto verde. le pastoie sono appese ad una parete, quasi si vedono. insieme alla briglia, perché per galoppare così bene ventre a terra, il filetto deve essere leggero leggero.

quanto si sente la tua mancanza, quando sospendi anche solo per un poco.

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